Brandizzo, cosa succederà dopo il video prima dell'incidente
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Brandizzo, cosa succederà dopo il video prima dell’incidente

stazione del treno

Si indaga per capire se aprire il cantiere senza nulla osta, come avvenuto alla stazione di Brandizzo, sia una consuetudine.

Continuano le indagini sulla strage di Brandizzo che ha visto la morte di cinque giovani operai. Sotto il mirino c’è tecnico manutentore di Rfi, Antonio Massa, dopo la rivelazione del video sul telefono di Kevin Laganà.

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Il video di Kevin Laganà

I cinque operai della Sigifer di Borgo Vercelli, sono stati investiti e uccisi da un treno durante alcuni lavori di manutenzione sui binari, nella notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 agosto. Gli inquirenti stanno lavorando per stabilire di chi sia stata la responsabilità dell’accaduto.

E’ proprio il video girato dalla vittima più giovane, il 22enne Kevin Laganà, che potrebbe rivelarsi la chiave di volta delle indagini. Nel filmato infatti, si sente Antonio Massa che parla ai sei operai, pochi minuti prima della tragedia alla stazione di Brandizzo, dicendo: “Ragazzi, cominciamo. Devono passare dei treni. Facciamo che quando arriva il treno io faccio un fischio e voi vi mettete di lato.

Le parole di Massa dimostrerebbero che era perfettamente a conoscenza del potenziale rischio che stavano correndo i sei lavoratori, ai quali sarebbe stato indicato di aprire il cantiere nonostante non ci fosse un nulla osta.

Enrico Calabrese, il legale che segue la famiglia Laganà, ha spiegato a Fanpage.it: “Non siamo stati noi legali a diffondere il filmato e non so chi possa averlo fatto”. Il video, tuttavia, potrebbe rivelarsi una prova determinante per stabilire la catena di responsabilità che hanno portato alla tragedia.

Le indagini

Al momento i due indagati principali sono: Antonio Massa, 46enne di Grugliasco (Torino) addetto di Rfi al cantiere in cui lavoravano le vittime; Andrea Girardin Gibin, 52enne di Borgo Vercelli, capocantiere della Sigifer e collega sopravvissuto dei cinque operai morti.

Il sospetto degli inquirenti è quella di iniziare i lavori senza ottenere un permesso ufficiale per l’interruzione della linea, potesse essere quasi una prassi. Il video in questione, che potrebbe confermare l’ipotesi, al momentoè al vaglio della procura di Ivrea.

Il filmato infatti potrebbe dimostrare il “dolo”, ovvero agire con la consapevolezza che possa accadere un evento da codice penale. Massa sarebbe responsabile di aver mandato la squadra fra le rotaie contando sulla sua capacità di fare da vedetta, mentre Gibin avrebbe dovuto rifiutarsi.

Salvini: “Chi sbaglia paga”

Ad affrontare la questione di Brandizzo oggi, a Rtl 102.5, è stato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini che commenta: “Al di fuori di ogni regola. È chiaro ed evidente che non puoi lavorare su binario se la circolazione non è interrotta, con certificato bollato”.

“Quello che posso garantire è che chi ha sbagliato pagherà. Chiederò all’azienda competente di prendere provvedimenti. Non si lavora sui binari se ci sono treni in movimento, non c’è nessuna consuetudine di andare a morire sui binari, ci sono protocolli ferrei, aggiunge.

“Chiederò che chi ha sbagliato paghi perché il licenziamento non può esserci solo nel privato. La morte di queste cinque persone non può restare impunita. La sicurezza deve essere la priorità”, conclude Salvini.

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ultimo aggiornamento: 6 Settembre 2023 17:02

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